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Recensione: "Mister Teacher", di Emma Chase



Trama


Dean Walker non ha bisogno di darsi troppo da fare nella vita: dotato di un’intelligenza fuori dal comune e di un vero e proprio talento per la batteria, riesce facilmente in quel che gli piace. E così ha accettato il posto di insegnante di matematica nel liceo della città in cui è cresciuto e trascorre le estati suonando con la sua band. Non ama le complicazioni legate alle relazioni sentimentali impegnative e considera le avventure di una notte più che sufficienti. Finché non incontra Lainey Burrows. Lainey è diversa dalle altre e Dean non riesce a togliersela dalla testa dopo avere trascorso una notte piena di passione con lei. Possibile che abbia trovato la donna giusta, una a cui valga la pena dedicare il proprio tempo? Quando scopre che il figlio adolescente di Lainey è uno dei suoi studenti, capisce che il destino gli sta dando una possibilità: potrebbe essere l’occasione giusta per dimostrarle che ha deciso di fare sul serio…






Il mio parere


Il prologo di questo romanzo mi ha catturata subito. Ho sentito sulla pelle la tensione sessuale fra Lainey e Dean, la profondità dello sguardo di lui, il legame che stava nascendo fra loro. Quando poi hanno dato sfogo all’attrazione… wow! Alcuni termini usati nei momenti hot non sono stati dei migliori, per me (scrivere “asta lunga e grossa” è una pioggia di cubetti di ghiaccio sulla mia attenzione), ma sapevo già che l’autrice si lascia andare a similitudini del genere e, conscia che ci sia molto di peggio, sono andata oltre.

Dunque sì, ottimo inizio, ma prosecuzione poco coinvolgente. Sapevo già che la Chase usa una narrazione che si rivolge al lettore (che a me non piace), tuttavia lo fa così poche volte da non essere fastidiosa. Perciò ci ho fatto davvero caso soltanto quando uno dei protagonisti si è lanciato in una frase spoiler sul futuro (e siamo in prima presente). Il vero problema è stato l’infodump a secchiate. Negli altri romanzi dell’autrice, questa narrazione semplicistica (e, se vogliamo dirla tutta, sbagliata perché non permette al lettore d’immergersi e lo allontana dalla storia a causa dei muri di spiegazioni infiniti) l’ho trovata anche negli altri suoi libri che ho letto, ma si limitava all’inizio per poi favorire uno stile più fluido e intrigante. Qui le spiegazioni ci sono fino all’epilogo. Questa scelta non mi ha permesso di appassionarmi alla storia come avrei voluto, costringendomi a saltare diversi blocchi d’informazioni. Il fatto che la storia reggesse anche senza i suddetti dice tanto.


Dopo l’incontro di fuoco, i due protagonisti tornano alle rispettive città e all’interno dello scorrere del racconto si rivedono dopo un numero abbastanza consistente di pagine. Durante questo “tempo morto” non sono riuscita a comprendere il perché della scelta, poi ho capito che l’autrice voleva fornire uno sguardo ampio alle vite dei due prima che qualcosa le stravolgesse del tutto. E ci sta. In questo modo è stato possibile comprendere titubanze e scelte successive. Eppure, qualcosina l’avrei tagliata. Per me non era necessario un capitolo intero di Lainey mentre porta la telecamera in giro per la casa che dovrà ristrutturare e parla con i follower presenti nella live. È chiaro che la sua vita quotidiana dovesse essere mostrata (oltre al fatto che svolge un lavoro interessante e si capisce subito che lo fa con passione), ma sarebbe bastato uno sguardo più veloce. Credo che in questo genere di situazioni, quando il pensiero principale dei lettori è “ma quando si incontrano di nuovo?”, dilungarsi troppo con notizie poco rilevanti ottiene in altissima percentuale un bel salto di paragrafi. Ed è un peccato. Se il lavoro di Lainey fosse stato presentato man mano (cosa che è comunque successa) e dopo il loro ritrovarsi, sarebbe stato ben più apprezzato.


La vita dei protagonisti viene subito stravolta da qualcosa impossibile da ignorare. Ho apprezzato moltissimo il conflitto interiore di Dean, così vero, così genuino. È facile pensare che davanti a certi “imprevisti” bisognerebbe mostrarsi subito decisi e invece è molto più credibile sentirsi spaesati. A maggior ragione se si ha un background come quello di Dean, del tutto differente da quello di Lainey che, dopo un momento di smarrimento dovuto di più a questioni logistiche, diciamo così, ha preso la sua decisione ed è andata dritta come un treno. Resta un po’ fumoso il perché sia accaduto questo imprevisto, la spiegazione raffazzonata che è stata data non mi ha convinta moltissimo (nonostante sappia che al mondo può succedere di tutto).


Lainey è un bel personaggio. Una donna forte con una strada tracciata, ma che spaventata di desiderare quello di cui sente di più la mancanza.

Dean è un uomo meraviglioso. Mi aspettavo il classico sciupafemmine che incontra quella giusta e cambia vita e così è stato, però con una caratterizzazione del tutto diversa dal badboy stronzetto alla quale siamo abituati. È un uomo per bene, sincero, appassionato; ama il suo lavoro e i suoi studenti, vuole bene alla famiglia, vive la vita come più gli piace senza desiderare grandi cambiamenti. Fino all’arrivo di Lainey.

Devo dire che l’evento scatenante della litigata verso il finale è stato così ovvio da avermi delusa. Ancor di più mi ha delusa trovare un’evoluzione che non mi è apparsa per nulla naturale, creata solo per dilungare lo scompiglio. So che la Chase può molto di più che creare scene scontate e macchinose, tre dei suoi romanzi sono nella mia top list di libri più belli letti.


In conclusione, il romanzo mi è piaciuto lo stesso. Prima di tutto perché racconta una storia diversa dal solito, in secondo luogo perché è molto, molto tenero. Ho provato tante emozioni, quella predominante è stata la gioia. Vedere come i protagonisti affrontavano quello che succedeva mi ha stretto il cuore. Momenti “semplici”, se vogliamo, ma così veri da essere speciali e desiderabili.

Un Dean me lo merito pure io, questo è certo.

 

P.S. Voglio la storia su Jack ed Erin!!









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