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Recensione: "The boy next door", di Vi Keeland



Trama

(molto spoiler)


Dopo aver trascorso quasi vent'anni dedicandosi al marito e al figlio, la trentasettenne Valentina si ritrova divorziata e spaventata all'idea di rimettersi in gioco in amore.

Così, per scuoterla dal suo torpore sentimentale, la sua migliore amica decide di iscriverla a un'app di dating. Ed è lì che Valentina conosce un ragazzo più giovane, con il quale scatta un'intesa inaspettata. Quando decide di incontrarlo di persona, rimane però senza parole: si tratta di Ford, il venticinquenne che possiede una casa delle vacanze accanto alla sua, a Montauk. A quel punto, terrorizzata dagli anni che li separano, la donna scappa subito a gambe levate.

Tuttavia, Ford non si arrende. Dopo un corteggiamento serrato, riesce a convincerla a lanciarsi in un flirt estivo bollente. Ma, con la fine dell'estate imminente, Valentina e Ford si troveranno di fronte alla scelta più difficile: continuare a stare insieme o permettere alla differenza d'età di essere d'ostacolo al loro futuro insieme?

Con questa nuova storia d'amore insolita e passionale ambientata sulle spiagge americane, Vi Keeland si conferma ancora una volta la regina del romance, capace di far sognare le lettrici di tutto il mondo.






Il mio parere


Parole chiave: l’importanza del target, le donne sono troppo schiave dei numeri, il golden boy dei miei sogni.


Avevo questo libro in wishlist da una vita. Ogni volta che lo guardavo mi ripetevo “lo voglio”, ma ero frenata da diversi pensieri. Non avendo letto la trama (e menomale, perché è un sunto di tutta la storia) avevo solo raccolto delle informazioni. Valentina è più grande di Ford, avventura estiva, tizio semi-nudo in copertina che – è così, non potete farci nulla – dà l’idea che la parte più importante della storia sia il ses*o e la fisicità del protagonista. Mi sono stufata delle storie in cui lui viene descritto mille volte e pare che lei s’innamori soltanto perché è uno gnocco (si usa ancora?) Perciò, ho tentennato sull’acquisto per un sacco di tempo.

Troppo, vista la storia meravigliosa che ho trovato.

Sì, Valentina è più grande di Ford di 12 anni, ma lui non è al limite di età della consensualità né è un ragazzino che vuole soltanto farsi una più grande. Questo libro non poteva rivelarsi più lontano dall’idea che mi ero fatta.


Parola chiave 1: l’importanza del target.

Forse questa è una storia che può non coinvolgere una ventenne, ma una 35+ ci vede un pozzo di verità. Quando alla soglia dei quarant’anni vieni costretta a reinventarti per trovare un nuovo equilibrio non è facile. Bisogna fare i conti con una barca di cose e non in ultimo, purtroppo, con i giudizi della gente. Valentina ha divorziato dopo vent’anni di matrimonio e una gravidanza avuta troppo presto perché potesse vivere le varie fasi della vita nel modo giusto. In più le è toccato un marito che non le permetteva di fare ciò che più desiderava, anche piccolezze come tenere l’albero di Natale qualche giorno in più. Perciò la vita da single la destabilizza e ancora di più è confusa su come rimettersi in pista in campo amoroso. Quando per la maggior parte della vita sei stata con una sola persona, come ci si approccia a un’altra? Come ci si veste, cosa si dice, quali locali si frequentano…



Parola chiave 2: le donne sono troppo schiave dei numeri.

A 37 anni puoi mettere gli shorts solo al mare, non sei più una ventenne.

A 37 anni il tuo fisico è diverso e non puoi vestirti come una ventenne.

A 37 anni e con un figlio non puoi avere una storiella estiva, non hai più vent’anni.

A 37 anni non puoi stare con un ragazzo più giovane, cosa diranno gli altri? Sembrerai sua madre o una disperata che vuole essere ancora una ventenne.

Io direi che la gente dovrebbe davvero imparare a farsi i caz*i suoi e non aprire mai bocca su qualcosa che non riguarda la propria vita. I serial killer c’insegnano che il vicino più gentile e disponibile può avere cadaveri seppelliti sotto casa. Perciò, che valore può avere il giudizio di qualcuno che non ha idea di cosa stia parlando? Nessuno. Eppure, purtroppo, non riusciamo a non farci influenzare. Valentina si fa una barca di problemi legati alla sua età, tutti maledettamente comprensibili. E ci ho visto una donna schiava di una società che vive di apparenza e giudizi, anziché di emozioni. Mi sono rivista moltissimo in lei. Anch’io se mi metto a dieta non dimagrisco più con la stessa velocità che impiegavo a vent’anni, eppure la società ti vuole sempre bella e pimpante fregandosene di chi sei e del tuo percorso. Valentina prova anche a cercare lavoro e s’impegna per perseguire i propri obiettivi. Qui non se ne parla, ma mi è venuto in mente che spesso quando cercano personale nella domanda c’è scritto “under 30 o 35”. Perché a 40 non sei più in grado di svolgere un lavoro, chiaramente.


Parola chiave 3: il golden boy dei miei sogni.

Va bene il bad boy, ma il ragazzo maturo, consapevole di se stesso e dei suoi desideri, sincero e sexy senza la necessità di urlare volgarità vince tutto. Ford vince tutto. Anche qui ritorna il discorso dei numeri, a venticinque anni è facile pensare che si abbia ancora la testa fra le nuvole e probabilmente è così per qualcuno, ma grazie a Dio il mondo è vario. Ford ha alle spalle una situazione che l’ha fatto diventare responsabile più di tanti uomini più grandi. Comprende le difficoltà di Valentina e la corteggia con gentilezza e dolcezza. Il loro primo appuntamento è stato meraviglioso. Mi si è letteralmente sciolto il cuore per come Ford ha gestito l’ansia di Valentina. Io l’avrei sposato seduta stante! E con il progredire della storia non è stato meno meraviglioso.


Se proprio devo nominare una pecca, avrei voluto godere di più del loro approccio tramite chat. Quando s’incontrano per la prima volta paiono già molto presi l’uno dall’altra e posso capire che gli scambi di messaggi li abbiano avvicinati e intrigati, ma io ne ho visti così pochi da farmi percepire esagerata l’attrazione di entrambi. Soprattutto perché si parlava già di qualcosa che andava oltre il piacere degli occhi.


Ho riso tanto con questo libro, ho sognato, mi sono emozionata fino alle lacrime. È una storia semplice, non di quella con un milione di drammi, perché in realtà ciò che accade è già forte di per sé. E cos’è che accade? La vita vera. Scelte difficili, desideri nascosti, voglia di essere se stessi, paura di non essere accettati.


Sul serio, perché ho aspettato tanto a leggere questo romanzo? È stato così bello che ora sono in crisi pensando al libro più bello letto quest’anno. E chiaramente sono in crisi anche perché mi merito un Ford. Un ragazzo così perfetto è impossibile che esista, ma io lo merito lo stesso. E vi dirò, non ricordo neanche com’è fatto fisicamente. Viene descritto un paio di volte, giusto per farci sapere che si tiene bene, però a farla da padrone è la sua personalità, la sua dolcezza, la sua spontaneità. Queste sono le storie che mi piacciono. Ho capito quasi subito perché Valentina si è sentita attratta da lui e non è stato per il fisico né per l’ottimo posto di lavoro che possiede. Si è innamorata perché non ci si può non innamorare di un ragazzo così meraviglioso. L’ho già detto che lo merito anch’io? Nel dubbio, lo ripeto: mi merito un Ford.










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