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Recensione: "Serpent & Dove", di Shelby Mahurin



Trama


UNA STREGA E UN CACCIATORE DI STREGHE LEGATI NEL SACRO VINCOLO DEL MATRIMONIO.

UN AMORE CHE GIOCA COL FUOCO.


Louise le Blanc è fuggita dalla sua congrega e si è rifugiata a Cesarine, rinunciando a ogni forma di magia e vivendo di furti ed espedienti. Perché in quella tetra città le streghe come lei fanno paura. Vengono braccate. E mandate al rogo.


Reid Diggory è un cacciatore, ha giurato fedeltà alla Chiesa e da sempre vive secondo un unico, ferreo principio: uccidere le streghe. La sua strada non avrebbe mai dovuto incrociare quella di Lou, eppure un perverso scherzo del destino li costringe a un'unione impossibile: il santo matrimonio.


Ma anche se quella tra le streghe e la Chiesa è una guerra antica come il mondo, un nemico crudele ha in serbo per Lou un destino peggiore del rogo. E lei, che non può cambiare la propria natura e nemmeno ignorare i sentimenti che stanno sbocciando nel suo cuore, si trova di fronte a una scelta terribile.


Siamo legati a doppio filo dall'amore, dall'onore, o dal fuoco... E l'amore si prende gioco di tutti noi.





Il mio parere


Avevo cominciato questo libro su Audible e l’avevo abbandonato dopo un paio di capitoli. L’inizio era interessante da un punto di vista oggettivo (si viene subito immersi nella storia e nelle atmosfere un po’ gotiche), ma non era riuscito a incuriosirmi. A distanza di mesi ho dato un’altra opportunità all’audiobook con l’intenzione di spingermi più in là. È risaputo che spesso i libri ci catturano in un secondo momento. E così è stato!


Lou è una protagonista tosta caratterizzata bene. Irriverente e a tratti un po’ stronzetta, ha bene a mente chi è, chi sono i nemici e chi è il più temibile da cui sta scappando. È una strega che non pratica vera magia da diverso tempo, però deve lo stesso nascondersi dai fedeli che bruciano le streghe sui roghi.

Reid è un cacciatore di streghe. Presentato come un uomo austero, il tipico tenebroso rigido precursore del bad boy, si dimostra poi un uomo caratterizzando in modo del tutto differente dai classici canoni e l’ho apprezzato tantissimo. Riconoscente e devoto al suo credo, detesta la stregoneria e non ha pietà nei confronti di chi la pratica. Inoltre, ricopre anche un ruolo molto importante nella gerarchia dei cacciatori.


Le vite di Lou e Reid s’intrecciano grazie a quello che potrebbe sembrare il classico cliché, che in realtà nasconde basi ben più solide di una scelta narrativa fanservice. Reid non sa che Lou è una strega, all’inizio la reputa soltanto una donna che, dato i tempi che ricordano un po’ l’Ottocento, non sa stare al suo posto, è sboccata e sfacciata. Cose assolutamente vere, ma che poi diventeranno tutt’altro che un fastidio.


Escluso l’inizio, per me un po’ lento, ho apprezzato tutto. La situazione di tensione legata all’odio verso le streghe, la paura di Lou di essere scoperta, il disagio di Reid nei confronti del suo passato e della situazione in cui si trova invischiato suo malgrado. E, va detto, il bel rosso dagli occhi azzurri è anche innamorato di un’altra!


L’unico neo è stato non riuscire a capire quando la storia dei protagonisti è passata dall’odio all’amore. Ogni volta che interagivano, Lou e Reid litigavano: la prima perché non si poteva fidare di un cacciatore, il secondo perché costretto in una certa situazione a causa sua e per l’irriverenza della ragazza. Ci sono stati dei micro-avvicinamenti, più che altro momenti di debolezza in cui le difese si sono abbassate per pochi istanti, e poi all’improvviso si sono scoperti importanti. Mi è dispiaciuto molto perdermi l’evoluzione dei sentimenti, lo trovo un punto fondamentale, soprattutto se i due hanno più di un motivo valido per stare lontani l’uno dall’altra.

Più di una volta la storia mi ha stupita. È facile cadere in situazioni che fanno angosciare il lettore, costretto a vedere i due personaggi soffrire per amore, ma nei momenti in cui ero pronta a disperarmi la storia si è evoluta in modo maturo, rendendo i vari passaggi comprensibili date le circostanze.


La scrittura è fluida, esclusi alcuni momenti di eccessiva introspezione (se la protagonista non può morire, è inutile perdere paragrafi e paragrafi sulle ultime memorie), le scene avvincenti, quelle dedicate ai sentimenti dei protagonisti romantiche e da occhi a cuoricino.

Il finale mi ha sorpresa. Sebbene alcuni colpi di scena fossero prevedibili, altri sono stati nascosti bene ed esplosi al momento giusto.


Ho notato che l’audiolibro non mi permette di soffermarmi sull’analisi della storia alla ricerca delle incoerenze (per esempio, l’anello recuperato da Lou avrebbe potuto essere ben più utile; oppure, alcune scene d’azione potevano essere sviluppate meglio – a volte non ho capito cosa stava succedendo), ma sono contenta così. Almeno non perdo la testa come per altri libri molto conosciuti che hanno crateri anziché buchi di trama.


Al di là di tutto, la storia mi è piaciuta molto e mi sono fiondata subito sul secondo, che però ho recuperato in cartaceo!










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