Trama
Rhett è il campione in carica di bull riding, lo sport da competizione in cui si cavalcano tori infuriati provando a non rompersi l’osso del collo.
Ha vinto tutti i premi che contano, ha un coraggio da leoni e il corpo di una divinità: tutto quello che serve per entrare nella storia. O almeno, questo era lo scenario prima che uno scandalo lo travolgesse, convincendo il suo agente, Kip Hamilton, ad allontanarlo dai riflettori per ripulire la sua immagine. Il difficile compito di vigilare su di lui per controllare che righi dritto viene affidato a Summer, figlia prediletta di Kip e suo “soldato” più fidato. C’è solo un problema: oltre a essere inflessibile e insopportabile, Summer è terribilmente sexy. Una cosa è certa: possono tenere Rhett lontano dall’arena, ma non dalla voglia di divertirsi. Anche a costo di infrangere qualche regola…
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Il mio parere
Ho trovato questa storia davvero molto carina!
Devo dire che non sono granché amante dei cowboy (i film li evito come la peste), ma qui non parliamo di dinamiche western, bensì di un bull rider che ha combinato un guaio che grava sulla propria reputazione e dev'essere rimesso in riga prima di perdere tutti gli sponsor. E a chi mai toccherà questo compito?
Rhett è un personaggio un po' controverso. All'inizio sembra il classico dongiovanni e, nonostante dica di odiare che la sua famiglia lo ritenga un bambino che ancora gioca a cavalcare i tori, si presenta come un ragazzino con il broncio a cui è stata assegnata una baby-sitter che lo aiuti a riconquistare il bene del pubblico. Cioè, tu combini un casino (seppur involontario) e poi sbrocchi perché il tuo agente vuole porvi rimedio? Nei primi capitoli non mi ha conquistata, poi, però, sì. Il personaggio si mostra nei suoi reali pensieri, i suoi desideri e, soprattutto, non nega fino alla morte l'attrazione che prova verso Summer. Anzi, quando prende piena coscienza di ciò che prova ti fa sciogliere.
Summer mi è piaciuta subito. Divertente, caparbia, mai sopra le righe. Cerca di essere più professionale che può nell’aiutare Rhett con il suo lavoro e a gestire le complicanze, ma risulta molto complicato restare rigidi davanti a un ragazzo per cui sbavavi da ragazzina. Quando nei primi capitoli Summer definiva Rhett un uomo virile e rude inarcavo spesso un sopracciglio, perché per me la definizione di quelle due parole di certo non si adattava ai capricci del protagonista. Poi, quando la storia ha iniziato a farsi più intensa, ho iniziato a comprenderla.
Mi è piaciuta molto l’atmosfera nel ranch degli Eaton, il cuore buono del padre di Rhett, i suoi fratelli, suo nipote, e mi è piaciuto non trovare il classico protagonista sciupafemmine che se ne va con le altre finché lei non inizia a dargli corda. La storia in sé riesce a coinvolgere, vuoi sapere di più su come andrà fra i due, quale decisione prenderanno, quale sarà la causa scatenante della separazione pre-epilogo. Per fortuna ha avuto un senso, non c’è stata una litigata buttata lì solo per separarli.
Considerando anche la scrittura fluida, i dialoghi ben fatti, le descrizioni minime ma essenziali (a parte nei momenti hot, in cui a volte non ho capito granché la situazione) e il finale scontato ma reso emozionante (l’epilogo mi è piaciuto molto. Sono una persona romantica, d’altronde), la storia mi ha presa e sono subito corsa a leggere il secondo volume, con protagonista il fratello maggiore di Rhett.
Però… però… Se mi fermo a pensare alle cose che sono state lasciate incomplete, ne trovo parecchie.
Primo, non si sa davvero che intervento ha fatto Summer. Non che volessi un’anamnesi completa della patologia, ma non basta dire “problema congenito” e piazzarci una cicatrice sul petto. Hai subito un trapianto? Ti hanno messo un bypass? Hanno sostituito una valvola? Oltre al fatto che sarebbe stato importante saperlo riguardo alla sua passione per lo sport. Non è stato detto se dopo l’intervento è tornata come nuova o se deve fare un po’ di attenzione. Da quello che ho letto, è come se non avesse subito alcuna operazione. Senza contare che passare tanto tempo in ospedale e avere solo un’amica avrebbe dovuto darle almeno un po’ di ansia sociale e invece l’unica cosa che conta è che non vuole che le spezzino ancora il cuore (e chi mai lo vorrebbe?)
Secondo, il discorso di Rob è stato lanciato e superato con un pugno in faccia. Ora, posto il fatto che Summer non volesse denunciarlo (anche se se lo meritava alla grande, dubito che qualsiasi psicologo avrebbe dato l’ok solo perché il tipo aveva aspettato i 18 di lei. Una ragazzina chiusa in ospedale per un sacco di tempo può sviluppare un transfert verso una figura che la sta aiutando e quel gran bel tizio ne ha approfittato), una frasetta in più l’avrei messa, soprattutto considerando che era venuto a saperlo anche il padre. Sono state inserite solo alcune informazioni su Winter, sorella di Summer suo malgrado coinvolta, mentre quello lì ha continuato tranquillo il suo lavoro. Decisamente male.
Terzo, fino all’ultimo mi è parso che Rhett non fosse davvero innamorato di Summer, soltanto del fatto che finalmente una persona guardava solo lui, invece del bull rider. Più volte dice che attendeva questa persona, il discorso che fa anche durante la dichiarazione è così generico che mi ha fatto pensare potesse valere per chiunque. Summer si è trovata lì ed è toccato a lei. Non ha detto cose tipo “vedo i tuoi occhi quando chiudo i miei, sento la tua risata nelle orecchie, vedo il tuo sorriso e farei di tutto perché sorridessi sempre”, cose specifiche su di lei, voglio dire. No, solo frasi come: “Ho avuto un assaggio di cosa si prova ad avere qualcuno che è lì per te e ora desidero disperatamente provare di nuovo quella sensazione”, cit dal libro, pag. 326. Cosa dice questa frase del perché Rhett ama Summer? Proprio lei, non qualcun'altra. Per me, niente. Ha usato frasi così generiche che mi ha lasciata con un grosso punto interrogativo e anche un po’ di dispiacere. Ami questa ragazza perché è lei oppure perché guarda solo te? A quel punto, anche miss vattelaapesca sarebbe potuta andare bene, bastava che guardasse te oltre all’atleta che cavalca i tori.
Quarto, come ha iniziato Rhett a cavalcare i tori? Se il padre e il fratello maggiore non volevano che si mettesse in pericolo, chi l’ha iniziato alla pratica? Perché ha scelto proprio il bull riding? Non è dato sapere.
E sì, non è certo una storia introspettiva, ma bastava davvero poco per rispondere a domande ovvie, non era necessario chissà quale intervento. Dicono che chi si accontenta gode. Io non mi accontento per niente, sarei una pessima editor se lo facessi, ma apprezzo lo stesso le buone idee. Si poteva fare meglio? Sì, certo. Mi è piaciuto lo stesso? Abbastanza. Quindi, avanti il prossimo!
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