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Recensione: "Count with me", di JJ Lane



Trama


La mente di Electra è da sempre costellata da numeri, formule e statistiche. Un imperativo assoluto guida ogni sua azione: l’ordine.

Tutto nella sua vita segue uno schema, delle regole. Andare oltre i confini imposti non è contemplato.

Gabriel, sorriso strafottente e due occhi di ghiaccio come via d’accesso al caos, di limiti non ne ha.

Per lui non esistono schematismi o norme da seguire.

Vive ad alta velocità, lasciandosi andare all’adrenalina e portando scompiglio al suo passaggio.


Due mondi lontani anni luce, i loro, e allo stesso tempo talmente vicini da non rendersene conto.

Due rette parallele che, incontrandosi, hanno infranto i principi della geometria.

A causa di un equivoco si troveranno a stretto contatto e questo porterà l’uno a contaminare il mondo dell’altra.

Perché le regole vanno rispettate, ma infrangerle è più divertente.






Il mio parere


Ho adorato questa storia! Iniziata con Kindle Unlimited e proseguita in cartaceo perché dovevo averla nella mia libreria. Comincia come una commedia romantica, per poi lasciare spazio a un mondo nascosto che ti travolge.

Electra e Gabriel non sono solo due persone molto diverse, ma hanno un approccio del tutto opposto alla vita. Lui è vento puro, lei è chiusa in una gabbia.


Ho adorato Electra e mi sono identificata più volta in lei. Quella che può sembrare un’esagerazione per molti, per altri è lo specchio delle proprie paure. C’è un pezzo che mi ha fatto sorridere, ma non per i motivi che potrebbero indurre i più. Electra viene invitata a salire su una moto, cosa che la manda del tutto in confusione, e a un certo punto dice: “E se mentre fai una curva io mi sbilancio, finisco a terra, sbatto la testa e muoio?” So fin troppo bene che questo è il modo in cui ragiona una persona che soffre d’ansia. E io soffro d’ansia, quindi ho riso per la follia in cui siamo immersi. Una volta la mia terapista mi disse: “Chi soffre d’ansia in realtà è fra le persone che più vorrebbe vivere”. E questo l’ho rivisto in Electra, chiusa in una gabbia con la porta aperta e la convinzione di non essere abbastanza forte da poterla attraversare.


Di Electra voglio anche elogiare la caratterizzazione. Il suo personaggio non è stato costruito solo per instillare in lei un certo grado di stranezza. L’ho trovata molto coerente, profonda, reale. Questo è uno di quei romanzi che, secondo me, non ha bisogno di dichiarare il POV a inizio capitolo. I personaggi sono così ben delineati che si sarebbe compresa subito la voce narrante. Cosa per nulla scontata. Anzi, mi capita fin troppo spesso di leggere romanzi in cui non c’è una differenza di vedute, termini, metafore e modi di pensare fra un personaggio e l’altro. A parte le caratteristiche più evidenti, si esprimono allo stesso modo. Questo non è il caso di Count with me.


Io ormai non sono più una ventenne da… qualche anno, ma un Gabriel lo voglio lo stesso! Un ragazzo deciso, divertente, profondo, rispettoso… Anche lui è stato caratterizzato molto bene. Non il classico badboy come può sembrare. Ma molto, molto di più di ciò che mostra agli altri. Quello che mi ha colpito di più è stata la sua dolcezza e la purezza dei suoi sentimenti. Gli uomini che non hanno paura di ammettere quello che provano e, anzi, lo inseguono per viverlo sono il mio tallone d’Achille. Perciò, ogni volta che lui diceva qualcosa potevo solo sciogliermi. Inoltre il suo modo di essere non è invasivo, sopra le righe per far esaltare la sua personalità. Con poche e misurate battute riesce a essere molto intrigante


Mi è piaciuto tutto: la storia in primis, la scioltezza dei dialoghi, la scrittura fluida, le scene divertenti – che mi hanno fatto morire dal ridere! –, la naturalezza delle azioni dei protagonisti che non sembravano recitare una parte costruita ma erano immersi nella loro vita. Ho letto figure retoriche meravigliose! Non pompose né estremamente filosofiche. Precise, che regalano subito l’immagine perfetta per spiegare una data emozione. Altra nota sulla scrittura, per me fondamentale, va al modo delicato di descrivere i momenti intimi. Per nulla volgari e con i sentimenti sempre al primo posto! Questo è il lessico che mi piace!


E quanto adorato tutti i modi in cui Electra ha definito Gabriel il figlio del Demonio! Che inventiva! Ma è proprio il personaggio di lei a essere speciale.


Il passaggio dall’odio all’amore è graduale. La situazione che induce lei a non sopportare la presenza di Gabriel ha un senso e si capisce cosa stimola il cambiamento dei reciproci sentimenti. La storia potrebbe sembrare “già vista”, ma il modo di narrarla dell’autrice, la caratterizzazione non solo dei protagonisti ma anche dei personaggi secondari ha reso il “già visto” qualcosa di nuovo. E questo è sinonimo di un’ottima scrittura.


Unico piccolo neo che mi ha spesso distratta dalla lettura è stato l’eccessivo uso dei punti esclamativi. Anche quando erano soli nel silenzio, in pratica, urlavano. Avrei eliminato più della metà di quelli che ho incontrato.


Sono molto curiosa di leggere il secondo volume che vede protagonisti Scarlett e Hector. Si sono punzecchiati tanto che è stato impossibile non chiedersi come si evolveranno le cose. Per questo Fight with me è già nella mia libreria! E se ci sarà anche un terzo volume su Tristan, prenderò anche quello!








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