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Recensione: "Belladonna", di Adayn Grace


Gli spoiler sono occultati per chi ancora non ha letto il romanzo.

Trama


Rimasta orfana ancora bambina, è stata allevata da una serie di tutori tutti interessati più alla sua ricchezza che al suo bene, e tutti defunti prima di poter mettere le mani sulla sua eredità. Gli unici parenti che le sono rimasti sono gli Hawthornes, un'eccentrica famiglia che vive nella cupa ma ricchissima villa di Thorn Grove. Signa non ci mette molto a scoprire i segreti che gli Hawthornes celano tra le mura della mentre il padre piange la defunta moglie organizzando feste sfrenate, il figlio maggiore lotta per mantenere alta la reputazione di una famiglia ormai in declino. Il tutto nascondendo al mondo la figlia minore, affetta da una misteriosa malattia. Quando lo spirito inquieto della donna scomparsa appare a Signa sostenendo di essere stata avvelenata e che l'assassino è ancora tra loro, la ragazza si rende conto che la famiglia è in grave pericolo. Per scoprire l'identità dell'assassino Signa ha una sola possibilità: allearsi con qualcuno di tanto pericoloso quanto affascinante che è sempre stato al suo fianco, tessendo con lei un legame potente e irresistibile che nessuno avrebbe mai creduto possibile...






Il mio parere


Ho iniziato questo romanzo in audio-book. La trama non mi aveva comunicato nulla d’interessante, cosa che invece aveva fatto la cover. Quindi ho approfittato subito dell’uscita della versione audio su Audible. Il prologo e il primo capitolo mi hanno convinta mille volte in più della trama. Ho proseguito fino al capitolo 17 e alla fine ho preso il cartaceo per godermi meglio la lettura (mi piace sottolineare e rileggere le frasi belle, con l’audio-book non è possibile).


Il personaggio di Morte mi è apparso subito interessante. Pacato, silenzioso. Aveva un modo di muoversi nel mondo e di parlare elegante e intelligente, come ci si aspetta da un personaggio che esiste da secoli e secoli e si occupa in solitudine del suo compito di traghettatore. Purtroppo all’inizio compare poco e mi è dispiaciuto.

Signa si presenta come una protagonista ben caratterizzata con il suo passato. Solitaria, pur non volendo, desiderosa di vivere e gustare la vita dell’alta società che le è sempre stata preclusa a causa di varie sfortune. Dopo l’ennesimo cambiamento, la diffidenza nei confronti delle persone nuove e la smania di trovare un proprio posto sono più che comprensibili.


Ben presto s’insinua il mistero: chi sta facendo del male alla famiglia a cui è stata affidata? I vari passaggi per scoprire il colpevole incuriosiscono e invogliano a girare pagina.


Tuttavia, se nel primo terzo del libro pensavo di valutare questa storia con 5 stelle, più andavo avanti e più la mia opinione cambiava in negativo.


Prima di tutto, mi ha delusa il personaggio di Morte. Quando si ha per le mani un personaggio di questa portata, con questo nome e le sue immense potenzialità, o gli si rende giustizia oppure l’intera storia perde. All’inizio Morte si è presentato benissimo, compresa quell’aria che mi ha fatto pensare “questo qui scioglie il mondo se si arrabbia”. E invece no. Quando era il momento di far esplodere il personaggio e mostrarmi davvero chi è Morte ci sono state solo briciole. La stessa descrizione dell’Aldilà è stata così spoglia da essere imbarazzante. Non ho visto niente e non ho sentito niente. Inoltre, il mio dubbio sul “ma mentre Morte perde tempo con Signa, le anime vagano finché lui non finisce?” si è rafforzato perché mi aspettavo un’organizzazione nell’Aldilà (assente) che non vedesse lui come unico mietitore che deve gestire il mondo intero. Se aggiungiamo che in una scena si è comportato da bad boy, abbandonando la caratterizzazione iniziale, purtroppo la lettura non è stata più come all’inizio. E quando Morte dice: “Non avere paura di me perché io sono ciò che rende bello questo mondo”. Ma in che senso, scusa?? Boh. E il fatto che Signa gli abbia

SPOILER

È davvero così facile? Forse le conseguenze ci saranno nel secondo?


Anche Signa cambia. Diventa pesante, ragiona e si muove come una ragazzina di 10 anni anziché come una giovane donna di 19 anni che ha sempre avuto la morte davanti agli occhi. Ripete di continuo che la colpa è di Morte, come se lui si divertisse ad ammazzare gente, quando è stato mostrato abbastanza in fretta

SPOILER

“Avrebbe fatto di tutto per sconfiggere Morte”. Ma in che senso? Ci sta che si focalizzi sull’etichetta, il suo desiderio era trovare un posto nel mondo e doveva imparare le sue regole, però il modo di approcciarsi al mistero e alla sua condizione speciale ha perso molto mordente. Parla con Morte davanti a qualcuno e questi non si domanda se anche lei abbia le allucinazioni. Viene avvisata che

SPOILER

sta male e nessuno chiede come avesse fatto a saperlo se era da tutt’altra parte. Nessuno si domanda perché proprio lei, arrivata dal nulla, capisce il problema di Blythe quando non ci è arrivato nessun medico (cosa assurda, visto che

SPOILER


Una cosa che ho apprezzato molto è il fatto che Morte non avesse una forma fisica ben visibile. Signa è passata dall’odiarlo a comprenderlo e ad amarlo senza le lodi infinite al fisico statuario. È stata una presa di coscienza non dettata dall’ormone giovanile. C’è da dire, però, che quando le cose si facevano più intime non ho capito assolutamente niente di quello che stava succedendo. Ombre dappertutto e anche la scena era buia. Bene ma non benissimo. E nella scena della focaccina, quando lui prova a convincerla di mangiarne una in più, e lei dice che la rabbia accese i suoi occhi? In che senZo? È fatto di ombre o no?


Nel finale c’è stato un plot twist molto bello. Ho sospettato per tutto il tempo di un personaggio, ma mai mi sarei aspettata quella verità. Per quanto riguarda il colpevole, non ha avuto alcun senso quello che ha detto.

SPOILER


Sarebbe un 3.5, però vado per ecce

sso. Di base, c’erano dei presupposti per una storia molto più bella, ma comunque mi ha intrattenuta e non mi ha fatto sbraitare come altre.

 

P.S. Non ho capito come ha fatto

SPOILER

a mandare una lettera a Elijah per far “adottare” Signa. Ne ha parlato una volta e fine, ‘sta lettera è sparita.









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